"Sento il freddo, sento lo sferragliare metallico delle ruote sulle rotaie. Fra meno di 6 ore mi sveglierò in Polonia"
Il diario del viaggio dei ragazzi trentini di Promemoria Auschwitz. Primo giorno (Trento - Cracovia): "Fra meno di 6 ore mi sveglierò in Polonia e avrò la possibilità di pensare a ciò che il genere umano, una settantina di anni fa, ha scelto di essere. L'emozione è tanta, la paura anche di più"

TRENTO. Ieri sono partiti per Auschwitz da Trento circa 180 giovani di età compresa tra i 17 e i 24 anni direzione, Cracovia. L'associazione Deina li sta accompagnando (assieme ad altri coetanei di Alto Adige, Tirolo e altre parti d'Italia) ad Auschwitz e nei luoghi della memoria. Un'esperienza importante e impattante che saranno gli stessi ragazzi a raccontarci con un diario giornaliero.
Ecco il primo contributo di Angela Lorenzini:
Il freddo, il rumore delle rotaie. Ore 1.39, 3 febbraio 2017. Non riesco a dormire... Sento il freddo, sento lo sferragliare metallico delle ruote sulle rotaie, l'unica cosa che so a differenza di tante persone, una settantina di anni fa, è la mia metà.

So che sto per fare un'esperienza che mi cambierà, che mi renderà una testimone fissa, un passaparola di tutto ciò che sto per vedere. L'emozione è tanta, la paura anche di più. Promemoria Auschwitz è un'esperienza per ricordare ciò che l'ambivalenza umana può creare. Ambivalenza umana, che vuol dire capacità di un uomo di essere meraviglioso e terribile allo stesso tempo. Il problema di questo termine è la sua conseguenza, cioè la possibilità di poter scegliere cosa essere e spesso fare la scelta sbagliata.
Fra meno di 6 ore mi sveglierò in Polonia e avrò la possibilità di pensare a ciò che il genere umano, una settantina di anni fa, ha scelto di essere. Oggi mi sveglio qui, in Repubblica Ceca, con circa 5 ore di sonno effettivo. L'unico pensiero rimbombante nella mia testa, questa notte, è stato il sentimento comune con le persone che su queste rotaie hanno viaggiato tanti anni fa. Ho deciso ad una certa ora della notte di immedesimarmi e provare per un attimo solo a pensare di essere una ragazza deportata, di viaggiare su un treno per andare in in luogo che non conosco, con questo freddo che trapela dalle mura dei vagoni.
Inutile dire che i pensieri a riguardo sono stati innumerevoli. L'emozione è tanta, non ho grandi aspettative per questo viaggio se non quella di scoprire. Scoprire sempre di più riguardo ad una tematica così delicata come l'Olocausto. L'unico desiderio che ho è quello di riuscire a crearmi un'esperienza fantastica assieme al gruppo Deina, pur visitando uno dei luoghi peggiori presenti sulla terra.
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